Ci sono volte in cui non puoi farne a meno anche se fa male.
Poi però le coincidenze ti spingono ancora per una volta dentro quella stanza dei ricordi.
Sigilliamo le porte, sbarriamo le strade, ma le vie del dolore conoscono talmente tanti modi per farci arrivare dove vogliono, che una vita non basta per imparare ad evitarli tutti.
E in fondo, anche se non voglio, continuo comunque ad averne bisogno.
Gli occhi sono fragili e il tuo pensiero mi schiaccia, sono andato a finire proprio dove non volevo. E’ un male che ho bisogno di provare senza poterne fare a meno.
Fumo per ricordarmi che non mi piace farlo e ascolto le parole della canzone per alimentare ancora quelle grida nella testa.
Vorrei uscire da questa pelle come uno che sbatte la porta e se ne va, ma come fai a lasciare un corpo quando ci sei incastrato dentro?
Sarà che ti ho amato alla follia senza nemmeno saperlo, sarà che ho provato a salvarti e mi sono ammalato. Tu sei più serena, perché ti sei arresa già da tempo, ti sei lasciata cadere e sei volata via. Ma io negli occhi ho quell’azzurro dei tuoi e il sorriso triste che mi fissa rassegnato mentre lasci la mia mano e precipiti nel vuoto.
Non ti ho saputo salvare perché non volevi che qualcuno lo facesse ma nonostante tutto ancora ci sto male.
Sarà che ho bisogno di poter piangere un po’ e quante volte ho baciato le guance di una donna, rigate dalle lacrime e dal trucco che cola.
Sarà che vedo negli altri il male che mi porto dentro.
Sarà che sono io quello che ha bisogno di essere salvato.
Sarà.